10 marzo 2010

Candidato à la carte

Dall'Emilia-Romagna, e non dalla faida Cosentino-Caldoro, arrivano strani racconti sulla composizione del listino del Presidente (sì, quel Presidente, Errani, quello che è la terza volta che si candida, nonostante la legge imponga il limite massimo di due mandati. Ma andiamo avanti).
Allora, come avviene per ogni coalizione, il Psi stava trattando con Errani la presenza di un socialista nel listino regionale. A quel punto, come al ristorante, Errani tirato fuori il menù: lo voglio donna, che c'ho dei problemini con le quote, e la voglio pure under 35 (il segretario regionale, tale Bonaccini, non si può certo lasciare a casa, poi ci vuole la componente mariniana con Casadei, e via dicendo).
Si sa come vanno queste cose: il Psi non riusciva a mettersi d'accordo, Nencini ha pure commissariato il partito dell'Emilia-Romagna, e intanto Errani ha fatto un ultimatum: se non vi mettete d'accordo, salta il candidato socialista nel listino!
Cosa hanno ben pensato di fare i socialisti a quel punto? Hanno trovato una del Pd, che però è "socialista di famiglia", e l'hanno fatta tesserare al Psi giusto in tempo per infilarla nel listino!
Se sono queste le quote rosa, per carità, risparmiatecele.


5 commenti:

Anonimo ha detto...

La politica dovrebbe essere l'arte del risolvere i problemi della gente e non del compromesso..


Ho letto tutta questa vicenda, che bel teatrino... viene la nausea.. difficile biasimare chi non vuol più saperne di recarsi alle urne.

Ma il voto è un diritto/dovere, più dovere che diritto.. è uno strumento che abbiamo disposizione, facciamone buon uso.

Una ragione in più per dare solo voti di opinione...

Saluti
Giulio

Max ha detto...

Abolirei le quoti rosa, perchè sono inutili. Sogno un parlamento in cui ci siano donne per le loro qualità e non perchè si deve rispettare un limite(le quote rosa appunto).

socialista eretico ha detto...

i p_socialisti e quei cosi venduti a berlusconi l'hanno a vizio di considerare la tradizione politica di famiglia o la tessera del PSI ante 92 come merito politico.

squallido

Anonimo ha detto...

Situazione che mette chiaramente in luce la contradditorietà delle cc.dd. "quote rosa" (concordo con Max) e l'inconistenza di una classe politica che, nonostante quello che sta accadendo, si ostina a non coglierne i segnali e agire di conseguenza, puntando tutto e solo più sull'immagine che sul programma.

felice besostri ha detto...

Mio padre non era socialista. Mio nonno, morto a 36 anni, forse sì, ma in famiglia si glissava, pare che avesse organizzato scioperi di mondine in Lomellina.In ogni caso era morto da un decennio quando sono nato. Essere socialista significa condividere una certa visione del mondoi e della politica, non avere una tesseras. Ho fatto in tempo a conoscere tesserati che si erano iscritti convinti che Craxxi sarebbe diventato il re d'Italia: sono rapidamente scomparsi. La genealogia c'entra poco Stefania e Bobo son attualmente su opposte sponde.